Il 24 gennaio 2024 nella Giornata internazionale dell’ Educazione Viterbo con Amore ODV inaugura lo spazio giovani ” Il cielo in una stanza”.
Un sogno che si è realizzato grazie ai tanti sognatori che hanno sostenuto il progetto.
Il cielo in una stanza è uno “spazio attivo” di aggregazione giovanile rivolto principalmente a preadolescenti e adolescenti appartenenti alle famiglie sostenute dall’Emporio Solidale I Care e/o a giovani del quartiere di Santa Barbara e non solo.
OBIETTIVO GENERALE
Offrire a giovani preadolescenti e adolescenti appartenenti alle famiglie in carico all’emporio Solidale I Care e ai giovani che vivono nel quartiere di Santa Barbara la possibilità di uno spazio d’incontro e crescita strutturato secondo un modello di open space multifunzionale dove realizzare attività formative, didattiche, ricreative.
OBIETTIVI SPECIFICI
– Assicurare un’attività di doposcuola per 10/12 giovani dagli 8 ai 10 anni due giorni alla settimana.
– Avviare corsi musicali di chitarra, violino, tastiera per 10/12 giovani.
– Attivare corsi formativi di pittura digitale (6 giovani), fumetti (6 giovani), video maker (6 giovani).
– Organizzare e promuovere eventi di carattere culturale (incontri con opinion leader, artisti, giovani imprenditori, ..) e ludico (tornei di scacchi, giochi da tavolo, giochi di ruolo, musicoterapia, arte-terapia).
– Offrire alle famiglie svantaggiate dell’Emporio un luogo ove organizzare piccole feste per compleanni o altre ricorrenze.
– Condurre laboratori di cittadinanza attiva su rigenerazione urbana e beni comuni.
All’inaugurazione erano presenti il Prefetto Gennaro Capo, l’assessore comunale alla Cultura e vice sindaco Alfonso Antoniozzi, l’assessore comunale alle Politiche sociali Patrizia Notaristefano, i consiglieri comunali Umberto Di Fusco Paolo Moricoli, l’attore Piermaria Cecchini, il presidente Fondazione Carivit Luigi Pasqualetti.
A fare gli onori di casa il presidente Domenico Arruzzolo e il coordinatore del progetto Sergio Insogna.
È stata un’inaugurazione insolita, non c’è stato il tradizionale taglio del nastro. Piuttosto i bambini e le bambine del doposcuola hanno voluto rompere la catena delle “parole brutte” ed entrare nella nuova sala con in mano i palloncini delle “parole belle”.