Presntazione del progetto “Emporio solidale e studio medico sociale Gente di Cuore: UN PUNTO DI COMUNITA!

Parrocchia di  Santa Barbara, venerdì 21 maggio 2021.
Siamo pronti. Il nuovo progetto “Emporio solidale e Studio Medico Sociale: UN PUNTO DI COMUNITA’”  sta per essere presentato. 
Le autorità sono arrivate. C’è l’Assessore alle politiche sociali per la Regione Lazio Alessandra Troncarelli, il sindaco di Viterbo Giovanni Arena accompagnato dall’Assessore ai Servizi sociali Antonella Sberna e dall’Assessore alla Cultura Marco De Carolis, la Presidente  della Consulta Comunale del volontariato di Viterbo Donatella Salvatori, la consigliera Lina Delle Monache in rappresentanza della Provincia, il consigliere Antonio Scardozzi  delegato ai rapporti con le associazioni che sul territorio svolgono attività di protezione civile, il consigliere Sergio Insogna past-president  della Consulta Comunale del volontariato e rappresentanti di associazioni del Terzo Settore.  E’ presente anche Rita Mazzei, consigliere al Comune di Caprarola e promotrice di un emporio solidale aperto agli inizi di maggio ( il virtuoso contagio delle buone prassi).
Un progetto, il PUNTO DI COMUNITA’ , che rappresenta una naturale unione di forze tra due realtà associative che pongono la solidarietà verso gli altri come pilastro della loro azione quotidiana.
Due realtà come l’Emporio Solidale I care che offre la possibilità di fare gratuitamente la spesa a famiglie in difficoltà e lo Studio medico sociale “Gente di cuore”  che assicura assistenza sanitarie a soggetti altrimenti impossibilitati ad accedere a cure mediche e che si ripromette , con il decisivo sostegno della Fondazione CARIVIT, di offrire entro l’anno anche  cure odontoiatriche, che insieme creano un PUNTO DI COMUNITA’ dove chiunque in difficoltà possa trovare una risposta concreta ed immediata ai propri problemi.

723 famiglie assistite, libri e materiale scolastico per 102 bambini, distribuzione generi alimentari e per l’igiene per più di 50.000 kg, 2435 pacchi alimentari consegnati a domicilio durante il lockdown per un totale di quasi 25000 kg di viveri per 602 famiglie (1726 persone!), 28 ragazzi ammessi gratuitamente ad attività sportiva presso associazioni sportive, oltre 300  visite di medicina generale e diagnostica gratuita,  e  tanto altro…
 Numeri del 2020 che esprimono fondamentalmente l’impegno di una quarantina di volontari e sottendono il contributo di realtà associative, imprenditoriali, delle istituzioni e tanto altro.

Ma questi numeri, , come con forza ribadito dal dottor Sandro Marenzoni, storico riferimento e ispiratore dello Studio Medico Sociale, rappresentano“persone” che versano, per tanti e vari motivi, in situazione di difficoltà economiche. 

Persone, famiglie che  non avrebbero mai  immaginato di dovere  un giorno aver  bisogno di un aiuto e che sono purtroppo aumentate in questo tragico periodo.

Dopo l’introduzione di Claudio Rossetti prende la parola il presidente di Viterbo con Amore  Domenico  Arruzzolo (si insomma…il Domenico del “che ne dici se facciamo anche questo? e anche questo?” e cosi via…). Mentre parla i volontari sanno quello che veramente gli passa per la testa. 

Sanno che dietro la mascherina le parole scorrono ma il vero pensiero è: come lo posso spiegare quello che facciamo? Come le spieghi le espressioni speranzose di chi viene all’emporio per avere un aiuto in pasta e pane? 

Come lo spieghi il sollievo di chi si ritrova accettata la domanda e sa che per qualche mese non dovrà preoccuparsi di come mettere insieme la cena? 

Come la spieghi la gioia dei volontari quando arrivano quelle donazioni “provvidenziali” nel momento in cui avevi finito il latte o gli omogeneizzati? 
Come spieghi l’importanza delle risorse che le amministrazioni pubbliche ti destinano per comprare i medicinali ? Come la spieghi la gioia di quei bambini che, finalmente,  possono andare a giocare a calcio o in piscina o a ballare come tutti gli altri, INSIEME a tutti gli altri? 

Come spieghi il sollievo di chi può fare quell’importante ecografia subito e gratuitamente?
Come lo spieghi che dietro i numeri ci sono persone, famiglie, bambini e malati che tu guardi negli occhi quando vengono a chiedere aiuto? 
Semplice, cerchi di farlo al meglio anche se con un linguaggio in alcuni momenti “ un po’ troppo istituzionale” e speri che il messaggio arrivi.
E poi ascolti le parole di chi, a vario titolo, ha  la responsabilità istituzionale di “combattere la povertà”: si sente parlare di cooperazione, co-progettazine e cogestione termini cari al Terzo Settore; si manifestano le  intenzioni di erogare fondi e  emanare bandi per aiutare le realtà del volontariato;  si percepisce la sensazione  di come le amministrazioni  abbiano capito quanto l’opera del volontariato sia stata fondamentale specie in questo tragico momento. 

Per un attimo ti ritrovi a credere che  la preghiera di don Claudio che chiede a Dio di “aiutarci ad aiutare” forse è stata accolta!!
E quindi si va avanti con un nuovo ed importante progetto: UN PUNTO DI COMUNITA’ per tutti.

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